assoliJAZZ o CLASSICA? – Una riflessione chitarristica

Giugno 17, 2020by Prico Musica
CLASSICA (1)

di Ivano Pagliuso

La Musica Classica e la Musica Jazz sono due mondi diversi, ma talvolta uno può confluire nell’altro … ed è magia. Molti (non tutti) dei grandi nomi della musica Jazz sono passati per la musica classica. In questo articolo parleremo dell’eterna lotta tra jazz e classica (su via si fa per scherzare!).

 

Avete mai sentito parlare di Joe Pass?

Joe ha studiato chitarra classica per poi trasportare quella musicalità, quell’espressività nelle note calde nel jazz. E’ a tutt’oggi considerato uno dei più grandi chitarristi della storia. Sì, sembra un paradosso…ma l’aver studiato su basi classiche per poi trasportare il bagaglio musicale nel linguaggio jazz lo ha aiutato molto.
Parlando delle sonorità, ci viene in mente la famosa chitarra “Gibson 335” che utilizzava Joe. Questa assomiglia, in certi casi, ad una chitarra classica, con la cassa armonica tipica di uno strumento acustico; suonarla diventa una magia per i classici, porta automaticamente a cercare quell’espressività e quella tecnica tipica della chitarra classica. Per esempio, l’uso della mano destra è del tutto spontaneo, utilizzare le dita anziché il plettro.. di certo l’uso di questo è necessario per alcune tecniche, come lo sweep (Far strisciare il plettro sulle corde a mo di spazzola per rullante) o il picking alternato (noi la chiameremmo articolazione). Anzi, all’epoca di Joe Pass si pensava che il chitarrista jazz, interprete di musica classica, con armonie, fraseggi e modo di suonare con la mano destra, dovesse essere un virtuoso. Negli anni successivi, il senso tecnico e il senso musicale sembra che abbiano subito una scissione filologica. Suonare scale velocissime senza pensare alla musica, riducendo la mente al puro senso meccanico, è diventato un pregio per alcune menti, non per il sottoscritto. Oggi si è portati a distinguere il Chitarrista musicista dal Chitarrista tecnico. Ci auguriamo che questa riflessione sia uno spunto per invertire questa tendenza. Va bene la tecnica, se asseconda una esigenza artistica.

Quando si parla di Musica, spesso viene inserita in settori specifici, dando una parvenza di distacco fra generi. Esiste il genere Classico, quello Pop, quello Blues, quello jazz ecc.. ognuno ha un proprio Linguaggio. La caratteristica che accomuna tutti i generi è la musica stessa, con le proprie regole, armonie, organici strumentali. Il Musicista classico che si accinge allo studio della musica jazz, nella maggior parte dei casi, tende a saltare qualche Gap didattico, dando per scontate delle cose che nel bagaglio crede di avere. Poi in pieno repertorio si è costretti a dei recuperi in corsa degni di un allievo in preparazione.

Tornando alla classica, diremmo che è ottima per lanciare il musicista verso lo studio del jazz. O meglio un musicista che vuole fare jazz può passare per la classica, ne trarrà sicuramente dei benefici. Perché proprio questo genere? Nessuna discriminazione per altri generi, però la classica ha un rigore formale didattico che prepara la mano, la mente ed il cuore del musicista, proprio come nel jazz.

In conclusione, nessuna musica è isolata dalle altre, tutto è collegato ed immensamente correlato ad ambienti, situazioni di vita e stati d’animo.

 

Non conosci Joe? Male, molto male

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